Sebbene siano dei tuberi, le patate sono spesso considerate delle verdure e, al pari di questi vegetali, innocue e benefiche. In realtà, le patate sono un alimento sconsigliato alle persone con glicemia alta. Ricche di amidi, i carboidrati che più di tutti si trasformano rapidamente in glucosio e circolare nel sangue.
Neppure credere erroneamente che la cottura possa fare la differenza, può prevenire un aumento degli zuccheri nel sangue. Le patate cotte al forno a temperature elevate, per esempio, oltre ad avere un indice glicemico piuttosto alto, producono l’acrilammide, una sostanza altamente tossica caratteristica degli alimenti che sono ricchi di amico.
Patate al forno e glicemia alta: ecco perché fanno male
Una ricerca scientifica ha confermato il potenziale rischio di sviluppare il diabete nelle persone con glicemia alta che mangiano molte patate al forno. Quello che non tutti sanno che la cottura non previene da questo rischio: le patate lesse, per esempio, hanno un indice glicemico addirittura più alto dello zucchero.
Uno studio condotto dalla Chan School of Public Health di Harvard ha dimostrato che consumare con frequenza le patate, non importa come siano cucinate (lesse, fritte o al forno) a lungo andare può portare ad ammalarsi di diabete di tipo 2. Un rischio che aumenta di gran lunga se le porzioni di patate consumate alla settimana sono due-quattro.
Patate: valori nutrizionali e porzioni consigliate
Le patate non vanno demonizzate e chi non soffre di glicemia alta può mangiarle con più tranquilla, certo, senza esagerare. Oltre agli amidi, le patate sono una fonte interessante di proteine di alta qualità, fibre e micronutrienti essenziali per il benessere fisico, come il triptofano, la lisina e la metionina. Ecco i valori nutrizionali contenuti in 100 grammi di patate:
- carboidrati: 15,90 g
- proteine: 1,89 g
- lipidi: 0,10 g
- fibre: 2,5 g
- vitamina C: 11,4 mg
- vitamina B: 1,54 mg
- potassio: 455 mg
- fosforo: 61 mg
- magnesio: 22 mg
Chi non è affetto da glicemia alta può consumare tranquillamente le patate: le fibre contenute sono in grado di rallentare l’assorbimento di colesterolo e zuccheri. Un consumo regolare di questi tuberi può migliorare l’attività dell’apparato digerente, contrastare l’invecchiamento cellulare e lo sviluppo di alcuni tumori, alleviare le infiammazioni, le infezioni.
Come tutti gli alimenti, anche le patate vanno inserite all’interno di un dieta alimentare equilibrata e di uno stile di vita sano e dinamico, per non avere ripercussioni nell’organismo. Secondo gli esperti di nutrizionismo, l’ideale sarebbe non mangiarne più di due porzioni alla settimana, tenendo conto che una porzione equivale a 200 grammi circa di patate.